Lo rende noto ASSONAUTO (Associazione nazionale Rivenditori Auto). Dopo lunghe ed estenuanti trattative, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il suo ultimo DPCM che ha diviso l’Italia in tre zone: gialla (la più “tranquilla dal punto di vista epidemiologico); arancione (le zone borderline) e rossa (quelle in lockdown). E i rivenditori auto?
Fortunatamente, il settore Rivenditori Auto è stato risparmiato: essi, infatti, potranno tenere aperte le proprie attività in tutta Italia, anche nelle zone rosse (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria). Lo conferma l’articolo 3 comma B del DPCM (in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre) secondo il quale: “sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 23, sia negli esercizi di vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche ricompresi nei centri commerciali”. Nell’Allegato 23 è compresa, infatti, l’attività di: Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti accessori.
Certo, questo non risolverà i problemi del pianeta auto (vale intorno al 14% del PIL), ma sicuramente eviterà che possa ricadere in grande depressione. E con i tempi che corrono, sarebbe un dramma nel dramma. Si potranno, quindi, consegnare le vetture già ordinate “svuotando” i piazzali e garantire la manutenzione delle vetture del parco circolante. Per le vendite, infine, ci si dovrà affidare di nuovo al digitale…